Come sta andando il car sharing a Napoli

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Come sta andando il car sharing a Napoli

La transizione ecologica per una mobilità sostenibile e condivisa nelle nostre città non può prescindere dal rapporto con il territorio: è quanto sta avvenendo con il car sharing a Napoli, capoluogo con la più alta densità di vetture in circolazione circa 500mila, tre volte più di Roma, due più di Palermo, superiore perfino a Milano e a Torino la capitale dell’automobile.

È noto che, da Roma in su, l’Italia sia stata già interessata da società come Share Now / Car2Go, Enjoy, Drivenow, Sharengo, Ubeeqo, Car sharing Roma e, di recente, da Kinto del Gruppo Toyota e Lexus, marchio esclusivo europeo che amplia l’offerta tradizionale con noleggio a lungo termine ‘all-inclusive’ – rivolgendosi non solo a privati ma anche ad aziende e professionisti, ed incoraggiando, oltre che il car sharing, il car pooling e guide sempre più automatizzate.

In questo senso il capoluogo campano non è stato ancora investito in pieno da questa mappatura così dinamica. Anche quando si parla di cambiamento di abitudini individuali, al momento “il tasso di auto elettriche a Napoli è inferiore alla media nazionale, fermandosi allo 0,2%, – spiega Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania- Un dato reso ancor più grave dal fatto che Napoli è la città in cui circolano più auto Euro 0“.

Questo dato di partenza – unito ad altre problematiche legate alle infrastrutture quali proprio l’esiguo numero di colonnine di ricarica presenti al momento o le agevolazioni ormai ‘scadute’ per la sosta e l’accesso alle ZTL cittadine delle auto elettriche e ibride – rende il processo di transizione ecologia una sfida impegnativa e densa di potenzialità.

A raccoglierla è stata Amicar Sharing, al momento unica realtà che ha deciso di fornire un servizio di car sharing a Napoli con una flotta di veicoli completamente elettrica, peculiarità che garantisce una mobilità sia condivisa che ulteriormente sostenibile. L’impresa dietro il progetto partenopeo è Gesco, il più grande gruppo di imprese sociali della Campania che opera nel segno della difesa dell’ambiente e a tutela delle persone con disabilità e con limitata autonomia.

“L’automobile non dev’essere più uno status“: la filosofia di Amicar, l’unico car sharing a Napoli attivo al momento

Il nostro progetto è quello di creare una vera e propria community di almeno 15mila utenti che non si limiti semplicemente ad utilizzare i nostri veicoli – spiega Vittorio De Majo, responsabile di Amicar Sharing – ma con i quali avviare una vera e propria crescita culturale verso una concezione di automobile non più come ‘status sociale’, e quindi come proprietà privata, ma come semplice strumento per spostarsi che va condiviso“. Una linea editoriale che ben interroga il capoluogo campano, dove permane una certa resistenza nella cittadinanza, che continua a preferire la macchina di proprietà.

Partiti nel 2019 con 35 auto Peugeot 208 elettriche e con cambio automatico, il servizio di car sharing a Napoli aveva già in programma di arrivare ad almeno 80-100 vetture per l’estate 2022, un’ambizione che – come tutte le attività – ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria mondiale e il drastico rallentamento generale delle attività.car sharing a napoli

Sono gli utenti a fare una smart city: cosa ci dicono i dati di Amicar e perché parlano a tutta la città

Il progetto, tuttavia, non si arresta. Con i suoi 4000 iscritti in piattaforma e all’App ed una serie di primi dati di utilizzo del servizio, è in grado di dialogare con la città e far emergere le reali abitudini ed esigenze degli utenti. “Il nostro user medio è principalmente uomo, napoletano, tra i 20 e i 45 anni, segno che la sensibilità verso l’ambiente è più presente nei ‘giovani’ – precisa il responsabile del servizio – In media le vetture vengono utilizzate per 30-35 minuti, ed ogni sera che le andiamo a riprendere per riportarle nei parcheggi convenzionati notiamo che si trovano sempre in aree come Fuorigrotta, Bagnoli, Zona Ospedaliera, Capodimonte e Poggioreale“. Una geografia che parla chiaro: il car sharing a Napoli, al momento, è una vera e propria integrazione del trasporto pubblico cittadino, che nella sua rete lascia ancora scoperti alcuni quartieri considerati più ‘periferici’.

Amicar conta di ampliare i suoi servizi anche in altre aree del capoluogo, in particolare l’area flegrea. La sua flotta elettrica, invece, in futuro sarà arricchita sia da bike (con un innovativo sistema di punti di ricarica che ‘rilasceranno’ le batterie elettriche per i veicoli a due ruote agli utenti che mostreranno il codice di noleggio) e furgoncini per piccoli e grandi trasporti.

In un progetto di sviluppo che vede Napoli come una nuova smart city, appare chiaro più che mai che la transizione ecologica e il contrasto ai cambiamenti climatici deve interessare l’intero ecosistema di mobilità e infrastrutture: oltre ad implementare servizi di sharing mobility e affrontare la resistenza culturale, il discorso deve necessariamente allargarsi all’ecosostenibilità dei trasporti su ferro e su gomma e la valorizzazione di aree pedonali e piste ciclabili. Questi sono solo alcuni tra i cambiamenti che – secondo l’assessore alla mobilità Cosenza – interesseranno la città dal 2022 fino al 2026.

Per questi ed altri approfondimenti continua a seguire il blog di Bluexperience e i nostri canali social, e comincia a segnare in calendario il 3, 4 e 5 giugno: le date del primo Salone della mobilità sostenibile a Napoli!