Il trend della mobilità leggera: verso una mobilità sostenibile a emissioni zero

Il trend della mobilità leggera: verso una mobilità sostenibile a emissioni zero

Uno dei curiosi ‘rovesci della medaglia’ del nostro stile di vita che la pandemia ha modificato è sicuramente il notevole incremento sul territorio nazionale di “mobilità leggera” e dei servizi di sharing mobility i quali, rispettando il distanziamento sociale e riducendo l’inquinamento, offrono un’ottima alternativa per spostarsi in città evitando traffico, mezzi pubblici affollati e assembramenti.

A registrare questa impennata è stata proprio l’Osservatorio della Sharing Mobility che, tra il 2020 e il 2021 ha registrato sia un aumento del 300% in Italia di servizi di sharing e veicoli elettrici a noleggio in Italia (rispetto al 2015) ed una spiccata predilezione, soprattutto nell’ultimo anno, verso il ‘muoversi con leggerezza’, ovvero con biciclette, skate e monopattini elettrici.

Anche l’esperienza della mobilità alternativa a Napoli è incoraggiante: dopo che i disagi causati dal C19 hanno ridotto le utenze del trasporto pubblico e dei bus, l’azienda Helbiz – Official Micromobility Partner del Salone della Mobilità Sostenibile a Napoli – questo gennaio ha felicemente riportato più di 40mila corse sui suoi monopattini elettrici (per circa 200mila kg di co2 risparmiata), al punto che ha scelto di rinnovare la sua flotta con nuovi modelli dotati di indicatori di direzione e luce bianca fissa anteriore e rossa posteriore, in vista di una maggiore sicurezza degli utenti.

 

La vera protagonista del cambiamento verso la mobilità leggera dell’Italia post-pandemica: l’Osservatorio Bikeconomy ed il ruolo determinante della bicicletta elettrica

Oltre al monopattino, il veicolo sostenibile che più ha rappresentato gli spostamenti durante la pandemia è senz’altro la bici elettrica. L’autore del libro Bikeconomy – Viaggio nel mondo che pedala, nonché presidente dell’Osservatorio Bikeconomy, l’avvocato Gianluca Santilli, ci spiega perché l’e-bike è il mezzo del presente post-pandemico e del futuro:

Le proiezioni dicono che entro massimo tre anni le vendite delle elettriche supereranno di gran lunga quelle delle bici muscolari/tradizionali. Questo per vari motivi: innanzitutto perché si usa facilmente ed è per tutti, anche per chi non si allena. In secondo luogo perché è diventata un sostitutivo a tutti gli effetti non solo del motorino, ma anche della seconda auto, in quanto costa meno, è maneggevole, si parcheggia facilmente, ha una manutenzione low cost e può avere accesso nella ZTL. La rivoluzione determinata dall’e-bike è un fenomeno ormai irreversibile in tutte le principali metropoli“.

In ogni smart city che si rispetti, infatti, l’auto non è più privata, il piano urbano prevede sempre più piste ciclabili e isole pedonali e le aziende cominciano a contemplare il ‘mobility manager’, una figura deputata a creare un vero e proprio piano di spostamento sostenibile dalla casa al lavoro di tutti i dipendenti e dirigenti. Da noi in Italia, inoltre, sono sempre di più le agevolazioni e gli incentivi per l’acquisto o l’utilizzo di servizi di mobilità alternativa e mobilità leggera: il bonus mobilità, che il Governo ha deciso di stanziare anche per il 2022 attraverso un credito di imposta di 750 euro dedicato non solo a chi acquista biciclette, e-bike, ma anche a chi effettua abbonamenti al trasporto pubblico e servizi di mobilità elettrica o sostenibile (sharing compresi).

Ma anche le agevolazioni presenti nella Carta Giovani Nazionale, promossa dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale e dedicata ai ragazzi dai 18 ai 30 anni. Tra i partner della sezione Mobilità Alternativa troviamo proprio Helbiz, nonché Bird, Eni Plenitude, Free Now e Monclick.

Il fine ultimo, come ricordato dallo studio di ‘Clean Cities’, è quello di raggiungere una mobilità a emissioni zero entro il 2030 in tutta Europa. Se città come Oslo, Amsterdam ed Helsinki ci mostrano la strada, in Italia e a Napoli dobbiamo essere pronti ad implementare gli sforzi per ottenere questo ambizioso risultato.

Non solo sostenibilità: la Bikeconomy fa entusiasmare gli investitori

Anche perché il vantaggio, come spiega l’avvocato Santilli, non riguarda neanche solo più l’aspetto sostenibile in sé, bensì uno sviluppo economico di grande, grandissimo potenziale: “Allo stato attuale tutto il mondo della finanza – un settore che gestisce un fondo di 40 miliardi di dollari –  è interessato a finanziare solo aziende sostenibili. La ‘bikeconomy’ nelle grandi metropoli internazionali significa rigenerazione urbana, miglioramento della salute, dell’ambiente, del clima, ma anche uno sviluppo di nuove economie, quali quella del cicloturismo – che allo stato attuale vale 50 miliardi.

La strada per innescare circoli virtuosi e per prendere parte a questa entusiasmante ‘bikeconomy’, secondo l’Osservatorio, è quella della formazione, a monte, di figure che, dal pubblico al privato, diventino agenti di cambiamento e ‘traghettino’ verso una nuova, fiorente cultura di mobilità sostenibile, leggera e conveniente.